NiusLatter #46 Al sapore di fango

Al sapore del fango, al sapore dell’aria.

Nelle mie narici odore di legna che brucia, mentre il sole si argina da solo cercando la linea dell’orizzonte per scomparire. Quando noi ci alziamo qualcuno dorme e altri stanno già vivendo.
Gira gira nel palazzo dei diamanti dove tutto è tagliato obliquo in modo da rifrangere una, mille me.
Tocco il mio naso per accertarmi di non averlo perso e annuso l’incombenza della parola.
Gli incontri inaspettati sono colmi di stupore.
Quello che senti dentro è qualcosa che non si può quantificare.
Da uno a dieci dimmi quanto sei felice?
Non abbiamo scale anche se vorremmo.
Ma non ha né prescienza né vento d’estate, il sentire.
Rimane sospeso
come un caffè a Napoli o come il fumo della legna che arde.
Entra nelle narici, pungente.
Fiori viola per te.
Fiori di pesco.
Ed è poesia.
I morti rimangono vivi e i vivi muoiono in vita.
Fammi ordine.
Pulisci la stanza.
Passa il panno sui vetri.
Non mischiare bene e male.
Guarda dall’altra parte.
Apri quella finestra aperta sul cortile che è la nostra vita.
Registi tutti, di se stessi.
Se non è parola né verbo

Io sono
Tu sei
Egli è

Ad ognuno la sua torcia.
Tedofori stanchi non mollano.
La luna bacia il sole in questa danza tra maschile e femminile, emozioni e identità. Luna in scorpione che parli alla profondità delle nostre viscere. assumendo una forma quasi vuota.
Epifania in cui le emozioni possono scorrere profonde.
Avvolgo la pellicola in cui mi ritraggo dal mondo. La poso sul pianoforte.
Sto un po’ in silenzio contemplando i tuoi occhi grandi di bambina.
Molla tutto.
Rilassa le braccia.
Scuotile e canta.
Siamo in un secolo di stasi e potere.
Molla tutto.
Molla tutto.
Metti insieme frasi irripetibili a volte con tante consonanti e una sola vocale.
Leggile come sai da dentro.
A voce alta.
Mentre in chiesa una vecchia canta
una canzone all’ altissimo. Mentre a Cusco una vecchia canta una canzone alle energie. Mentre in amazzonia una vecchia canta con uno strano linguaggio la bellezza dell’esistenza.
Tu canta chi sei e dove vuoi andare da un palco vuoto.
Verso una platea assente.

Siamo chi siamo

E le luci nel buio si accendono tutte insieme.

Sipario

Qui la parlata