NiusLatter #16 Sono in Mexico.

Città del Messico giorno 19 marzo 2024
Ore 1822. Gradi 26.
Siedo davanti ad un boccale di birra, che ci siamo fatti dividere in una calle pedonale della grande città.
Le fragole che ho nel sacchetto. I fiori di calendula che ho comprato insieme alle foglie di eucalipto e la propoli pura di colore nero come la pece.
La musica viene da uno stereo troppo alto che invece che piacere crea un dolore uditivo, ma non c’è chance. Il grado alcolico per reggere questo delirio musicale non lo raggiungerò mai.
Partire è un po’ morire. Perché in qualche modo devi mettere a posto la tua vita prima di andare. Le carte, le bollette, il commercialista, il calendario, la spesa , gli animali, i figli, hangar, gli alberi. E quello che scopri è che nessuno ti dirà mai quando. E nessuno di noi riuscirà mai ad essere perfetto. Ma questo grande dolore di partire con le cose non fatte è molto umano.
Stamani c’è il sole da subito, mi sono abituata a questa grande camera spoglia, Pedro mi chiama alle 6am per dirmi del compito di Storia dell’arte, amore mio, la sua preoccupazione e lo svolgimento completo, aspira ad un voto per cancellare una dimenticanza. Questa è la vita. Il problema non è sbagliare ma rimediare. Lo amo, anche se mi sveglia, perché la sua spinta diventa mia e la sua condivisione è la mia lotta.
Margò domenica sera dopo Setteminuti mi ha aiutato a partire, lei con il suo amore e la sua incredibile organizzazione, alleata preziosa di vita, mi ha aiutato a superare i mostri, a fare la
valigia, a prendere quell’aereo, deciso troppo a ridosso che ha scatenato in me fantasmi e paure. Nasco in un ambiente cattolico e sono stati bravi a inserirmi nel chip ‘prima il dovere poi il piacere’ ma perché? E se poi si muore solo avendo fatto il dovere? Dio Cristo. Fatemi scendere. Dire cose inappropriate. Scandalizzare. Urlare nei ristoranti per ricchi. Ridere ad alta voce. Essere sconveniente.
L’ultima volta che sono arrivata qui era il 2000, mi ero laureata e stavo con un bellissimo ragazzo mezzo messicano mezzo svedese che avevo incontrato nel mio Erasmus in Svezia. Mex mi ha iniziato alla traversata atlantica, al nuovo mondo, ma non alle indigene, non ai posti polverosi e sperduti da dio e gli uomini, ma alla possibilità che il mondo si può raggiungere.
Sto viaggiando con Paolo, ottanta anni il 4/4/24, portarlo quaggiù è il mio regalo di compleanno perché oggi la cosa più preziosa che abbiamo è il tempo e la condivisione. Le cose materiali ci escono o entrano da tutti gli orifizi, dipende per cosa le usiamo. Paolo in un momento di difficoltà mi ha salvato e io gli sono estremamente riconoscente. E lo porto nel mondo.
C’è una grande piazza, nella piazza dove passano molte persone c’è una grande bandiera, la bandiera è al centro e si muove con la forza del vento. Poco più in là una chiesa, un palazzo e delle rovine azteche.
Penserai alla bellezza della chiesa o alla maestosità del palazzo, o alla bandiera più grande che hai mai visto in una piazza, ma la vera differenza la fanno quei massi posati lì nel 1400 da popoli scomparsi, che avevano costruito el templo mayor de tenochtitlán, centro espiritual del mundo azteca.
Da qui inizia il mio viaggio.

Settimana 22/24 marzo 2024
Apertura di hangar sempre alle 19

Venerdì 22
Ore 2130

Trio Jira :
Il nuovo progetto Jira é un Trio di musica dal mondo.
Un viaggio attraverso brani selezionati tra musica cilena, brasiliana, italiana, irlandese…
Formato da
Giulia Bartolini: voce e pianoforte
Martina Conti: voce, violino e percussioni
Marco Gandossi: chitarra
Genere: world music

Ore 23 Silent
Cletus
Dario Bert
Mada MAs

Sabato 23
Ore 2130
Yurei Yurei
Marie strumeyer- voce
Robert fortes – chitarra
dreampop/ shoegaze / indie rock in sessione acustica

Ore 23
Silent
Cipo
Ciulla
Sarà Kød

Domenica 24

Ore 2130
Il canzoniere
Luis Miranda
Cristian Lunghi