Mi costringo a scrivere mentre la doccia va
Così non posso sprecare acqua e mi devo sbrigare
Perché sono gli interstizi di tempo che permettono i parti.
Le giornate non sono sempre uguali e il nostro stato d’animo varia a seconda di cose note e le molte ignote.
Gli interstizi sono cesarei che aprono varchi.
In quei tagli così lineari c’è sempre un fiore che sboccia.
Se esci dal lineare trovi un’altra strada e per trovarla devi sbagliare.
Ero a funghi molti anni fa sola col mio panierino e un bastone a forma di serpente. Ero in un bosco vivo, una faggeta all’orsigna. Guardavo a terra dove tutto nasce e ho dimenticato di guardare in alto
Ho perso l aria e la via ma se non l avessi persa non mi sarei ritrovata.
Ho pianto, ho fatto fatica per tornare ho salito i dirupi in silenzio pensando già di dormire su un albero.
Da piccola non ero pronta e Saturno mi ha protetto. Sono passata da ere e silvie che non conosco più e sono lì come in un album dei ricordi di qualcun altro.
In realtà tutto è humus per il futuro e noi coi nostri corpi lo saremo per gli altri ed è chiaro che tutte le esperienze sono state poi frattalizzate in una sfera che crea la me di oggi.
Ma senza quei cesarei dove sarei oggi?
Quanti figli abbiamo e non lo sappiamo?
Quanti sorrisi aprono e creano tagli in cui può sbocciare fiore?
L errore è fertile come:
I vostri spermatozoi a vent’anni.
E feconda dove prima c’era un nodo
Strutturale, olfattivo uditivo visivo ma comunque distonico, glitchato,
le trasmissioni riprenderanno a breve
Come la Rai , come mercurio retrogrado, come Pippo calze lunghe e il capricorno sirena inflessibile saturnino.
Invece flettimi
Rovesciami
Garantiscimi acqua che scorre e sirene di Ulisse
Un po’ di giaguaro a colazione e insetti coriacei come difesa
Musk è come un corpo sollevato da mille coleotteri
C’è solo da augurarsi che una volta in volo lascino i corpi, i coleotteri.
E si frantumino creando una farina in grado di sfamare l Africa
Perché serviamo tutti
Nel carnale della ragione
Nell Ecclesiaste
In porn hub
Chiamiamoci nel buio usando e sfruttando le correnti gravitazionali e il ricordo di BATTIATO
Lanciamoci poesie senza dircelo nel
Silenzio dei nostri minuti da soli
Tagliamo come chirurghi per vedere dentro ma poi mettiamoci un fiore
Si propaga orizzontalmente nel suo interiore e conduce.
Oggi opero
Cesareo a gogo
Per poter uscire dalle nostre divagazioni coerenti, dai nostri sederi troppo grossi sul soffice divano .
Esco come un rettile dal fango sono viscida e unta e non mi riconosco nella forma ma sento che in quel viscido scorrere caldo incongruente c’è luce
Accendetevi
Accendiamoci
Come lampadine nel
Mondo
Perché nessuno possa cercare di intercettarci e spegnerci
È una questione di interstizio
È una questione di fractella
Gongh
Bagni sonoro per tutti e miele delle Langhe
Per ritrovarsi
Per ritrovarci
Glitcha frrrtr frrrrr frrrrr
Emetti suono
Sei vivo
Sipario
Qui la
Parlata